sabato 18 ottobre 2014

Recensione - Ragione e sentimento-




Autore:  Jane Austen
Titolo:  Ragione e Sentimento
Casa Editrice:  Mondadori
Collana : Oscar Classici
Genere:  Classico, Romanzo
Pagine: 416
Formato:  Quello carteceo della mondadori è in brossura. Quello che ho letto io in e-reader
Costo: Cartaceo 8 euro, la versione e.book l'ho pagata 0,99


Trama:

Lo scenario è la lussureggiante campagna inglese. Siamo a cavallo fra due secoli, Settecento e Ottocento. Tre sorelle perdono il padre, venendo a trovarsi in ristrettezze economiche a causa dell'avidità della cognata. Le reazioni a catena generate dall'improvvisa povertà influenzeranno profondamente le loro vite, anche negli aspetti sentimentali più privati. Jane Austen costruisce attorno a due delle sorelle una corrente emozionale potentissima, utilizzando la prima, Elinor, come incarnazione della "ragione" e l'altra, Marianne, del "sentimento". La tensione fra queste due forze, egualmente potenti, consente a Jane Austen di intessere una storia indimenticabile, amatissima dai lettori e dalle lettrici sin dalla prima pubblicazione di due secoli fa, nel 1811.

Recensione:

Secondo libro della Austen , anzi terzo contando anche Lady Susan, ed è stata un'esperienza decisamente diversa rispetto alle precedenti.  Per quanto un buon classico, come dico sempre, non deluda mai be'...stavolta un po' si . Mi spiego meglio.  La storia è scritta molto bene, d'altronde in questo la Austen è molto brava, la sua prosa è fluida e scorrevole e la storia, tutto sommato non è male e le descrizioni della campagna inglese affascinanti . Però, a mio avviso, gli manca qualcosa. Qualcosa che aveva perfino 'Lady Susan' pur essendo un opera incompiuta e iniziale dell'autrice. Gli manca un po' di verve, di brio, quel senso di frivolezza e vivacità che caratterizzano  di solito i suoi romanzi.  I personaggi soprattutto sono stati una delusione totale: sono tutti simili fra loro, piatti, ( tutti da sparare, diciamolo pure). Nessuno risalta di più  rispetto a un altro. Si, c'è questa differenza fra Elinor e Marianne ma, a mio pare non è resa bene. Chi più di tutti mi ha deluso, è stata Elinor. E vi spiego perché. Marianne, ben o male in personifica il 'Sentimento', l'impulsività, la passione. Odiosa in alcune parti, sono d'accordo, ma rientra nel profilo che l'autrice voleva darle. Elinor invece, mi sembra più timida e paurosa che 'Ragionevole', o quanto meno prudente . Ogni volta che cerca in qualche modo di mettere in guardia qualcuno da una determinata situazione o persona, basta che ci sia qualcuno altro a contraddirla  che lei subito tace e non dice più nulla. Non so come la vediate voi ma,  mia cara Elinor, essere ragionevoli  non significa essere per forza passive e timide. Si possono esprimere e far valere, in modo garbato certamente, le proprie idee e le proprie opinioni. Comunque, non è certo solo lei ad irritarmi: fra la cognata,  il fratello, la madre , la signora che le ospita a Londra, i due gentiluomini, e tutta l'allegra compagnia , non so davvero a chi, ipoteticamente parlando, sparerei per primo. In alcuni punti, tanto erano inutili certe situazioni e dialoghi da sembrarmi noisi e tristi. Non c'è niente che spicchi, un personaggio, o un fatto.  Cadono tutti prigionieri nelle regole dell'epoca, tutti schiavi  delle formalità del tempo. Nessuno che si ribelli, che esca un pò dalle idee del tempo. E' tutto molto calmo, piatto. Noioso.  Non è nè carne nè pesce. Peccato, perché  il modo di scrivere è davvero impareggiabile, con un altra trama e altri personaggi forse si sarebbe guadagnato 4 sterline su anobii invece che tre.



Citazioni

"Nei periodi di letizia, non v'era carattere più allegro del suo, o più ricco di quella fiduciosa attesa della felicità che è la felicità stessa; ma nel dolore era del pari trascinata dall'immaginazione, e non conosceva conforto, come nella gioia non conosceva moderazione."

"Una sofferenza come la mia non ha orgoglio.Cosa mi importa se si saprà che sono disperata?Tutto il mondo può avere il trionfo di vedermi in questo stato. Quelli che non sanno cosa sia soffrire possono essere orgogliosi e indipendenti. Possono resistere agli oltraggi, o ricambiare le provocazioni. Io non posso farlo."

Consigliato:  Direi di si, soprattutto se siete amanti della Austen o dei Classici. Ma se siete agli inizi con quest'autrice, vi cosiglio d'iniziare con un'altra opera.


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