martedì 11 marzo 2014

Pensieri in libertà #3




Ho paura perché sono felice, e una felicità così grande puoi provarla solo quando stai per perderla.

Mi sembrava di vedere il sorriso della sua anima, ampio come i cieli di Kabul nelle notti in cui i pioppi oscillano dolcemente nella brezza e i giardini risuonano del canto dei grilli.

Chiudendo la porta della stanza di Sohrab, mi chiesi se quello fosse il modo in cui sboccia il perdono, non con le fanfare di una epifania, ma con il dolore che, nel cuore della notte, fa i bagagli e si allontana senza neppure avvisare.

Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.

Tornare a Kabul era come imbattersi in un vecchio amico e scoprire che la vita era stata impietosa con lui, privandolo di tutto.

Il cacciatore di aquiloni

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