domenica 5 maggio 2013

Amore zucchero e cannella.




Autore: Amy Bratley
Titolo: Amore zucchero e cannella
Casa Editrice: Newton Compton Editore
Collana: Gli Insuperabili
Genere: Romanzo
Pagine: 346
Formato: Cartaceo
Costo: 5,90 euro. In realtà lo si trova anche a 5 euro tondi.
Consigliato?: Ma diciamo di si  se cercate un libro leggero e senza troppe pretese. Ideale per passare qualche ora rilassati.

Trama

 Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore?

Opinione personale:

E’ stato piacevole leggere questo libro, una vera, curiosa sorpresa. Il libro in sé non è un granché, ma la vera meraviglia è stato leggere finalmente un libro in cui mi sono rispecchiata completamente nella protagonista. Il desiderio di Juliet di avere una casa, una famiglia, un posto in cui tornare la sera e scordare tutto , è anche un mio forte desiderio. Forse perché sono cresciuta in una famiglia ‘tradizionale’. Papà lavorava e io e mia sorella, una volta finita la scuola, stavamo a casa con la mamma. L’odore di torte e ciambelloni che preparava per le nostre merende è un piacevole ricordo, e mi piacerebbe un giorno fare altrettanto. Quindi in questo mi sono rispecchiata molto in lei. Per il resto avrei volentieri preso a pugni un paio di personaggi maschili, ma vabbè. C’è solo da augurarsi di non imbattersi mai in imbecilli del genere. L’idea, poi di questo quaderno della nonna è stata davvero bella, soprattutto perché accompagnava il corso degli eventi. Così come le citazioni prese da varie riviste e giornali degli anni 40-50  che aprivano ogni capitolo. Unica nota davvero, ma davvero dolente, è il titolo che hanno dato in Italiano al libro. Come nel  precedente ‘Le ragazze di Kabul’ la Newton Compton si è discostata parecchio dall’originale        “ The girls’guide to homemaking”

Citazioni


“Cerano un milione di altre venticinquenni che vagavano per le vie di Londra cercando di apparire interessanti nel loro abbigliamento Vintage o stile americano, con i segni permanenti di una sbornia e in borsa una carta di credito per negozi esclusivi, io avevo bisogno di qualcuno e qualcosa che mi facessero sentire diversa. Avevo bisogno di una casa che mi accogliesse a braccia aperte.”

“Io volevo molto di più che il semplice vivere insieme in un appartamento. Volevo andare sulla luna. E nessuno mi avrebbe fermato”

“Non capivo perché deridere una donna che sceglieva di rimanere a casa a badare ai figli, o a fare la casalinga […] le donne non dovevano supportarsi a vicenda qualunque cosa scegliessero?”

Nessun commento:

Posta un commento