martedì 6 marzo 2012

Una vita con Karol.


Questa recensione saraà un po’ diversa da quella delle precedenti . Voglio parlarvi di un libro che ho letto un paio d’anni fa., quindi non è recente. Non è un fantasy, non + un manga, non è romanzo, non è un trattato.. E’ una testimonianza.
Il libro in questione è:

Autore: Stanislao Dziwisz
Titolo: Una vita con Karol
Esitore: Rizzoli
Pagine:225

Opinione
Nn vi dirò nulla della trama, perché mi sembra piuttosto palese  di cosa parli. E’ l’esperienza che Monsignore Stanislao dà del periodo  che ha passato con Karol. Con papa Giovanni Paolo II. Perché ve ne sto parlando? Perché ieri, un’amica di mia madre parlandomi di un libro che sta leggendo, sempre su Giovanni Paolo II,  mi ha detto ‘ Sai, che è commovente? Mentre lo leggevo piangevo. Le mie figlie mi prendevano in giro’. E allora mi sono ricordata di questo libro, e gliene ho parlato. E ne parlo anche a voi. Si, perché questo libro mi ha fatto piangere di commozione. Io sono un tipo romantico, che se gli dai un bel film, o anche solo un cartone animato fatto bene, o con una puntata triste scoppia a piangere ( Non riesco ancora a vedere serenamente il pezzo del ‘ Re leone’ in cui muore Mufasa ç_ç). Ma i libri che sono riusciti a farmi piangere, fino adesso, sono solo tre. Questo è il terzo, se andiamo in ordine cronologico.
E ieri, dopo che avevo parlato con quell’amica, sono giunta a conclusione che non è un caso se due libri su lo stesso personaggio, siano riusciti a far commuovere due persone di età diverse, in tempi diversi. Credo che quando entri in contatto con grandi personaggi, come Karol Wojtyla era senza dubbio, persone guidate da Dio, perché altrimenti non ti spieghi le grandi cose che ha fatto, quando parli di lui riesci ad arrivare al cuore della gente., credente o meno. E poi penso che su certe esperienze, come quella del distacco, siamo tutti uguali e viviamo lo stesse cose, anche se con occhi diversi, senza dubbio. 

Quotes:

“L’hio accompagnato per quasi quarant’anni, prima dodici a Cacovia, poi ventisette a Roma. Sono stato sempre con lui, accanto a lui. Ora, nel momento della morte, lui è andato da solo[…]E ora? Dall’altra parte, chi lo accompagna?”





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