venerdì 30 marzo 2012

La vita segreta delle api.

Nel giro di pochi giorni eccomi di nuovo con un nuovo libro da recensire. Il libro in questione è

Autore: Sue Monk Kidd
Titolo: la vita segreta delle api.
Editore: Oscar mondadori
Pagine: 291
Trama:
South Carolina, 1964. Lily Owens, quattordici anni, cresce con il padre violento e l'amatissima governante nera, generosa ed estroversa. Quando, cercando di sapere qualcosa sulla madre, morta durante l'infanzia della protagonista, Lily fugge di casa, ad accompagnarla sarà proprio la governante che, insieme ad altre due straordinarie donne, inizierà la ragazza ai segreti dell'apicoltura. E in quel mondo di api e di miele, scandito dai ritmi della natura, Lily troverà finalmente una nuova e più serena realtà, rischiarata dall'affetto e dalla tolleranza.

Opinione personale:
Questo libro mi è piaciuto particolarmente, l’ho trovato davvero toccante. La storia è semplice e scritto con stile altrettanto semplice. Niente paroloni o frasi ridondanti, forse è proprio perché è scritto con tanta semplicità che la lettura scivola via che è un piacere. Mi piace poi che ogni capitolo si apra con l’immagine di una piccola ape e una frase su questi insetti e le loro abitudine, che sono pi il ‘riassunto’ o il ‘tema’ del capitolo. Ora vi svelo un segreto, che poi per chi mi conosce tanto segreto non è: io sono terrorizzata dalle api . Se ne entra una in casa io corro subito a rifugiarmi in un’altra stanza chiudendo tutte le porte delle stanze che si frappongono fra me e lei.. Eppure leggere questo libro mi ha fatto scoprire tante cose interessanti su di loro, non solo. Seppur impaurita da loro, magari imbardata di tutto punto, credo che mi piacerebbe osservare un apicoltore per una volta. Ma non credo ne avrei mai il coraggio. Però qyesta cosa, che mi ha fatto incuriosire, mi piace… ah il potere della lettura.
Leggendo in giro sul web recensioni ed opinioni del libro, ho notato che alcuni l’hanno accusato di trattare in modo blando il problema del razzismo di quegli anni. Ci ho riflettuto. Se lo scopo era trattare il problema del razzismo in modo completo, il libro non è riuscito in questo scopo, o solo molto blandamente, e allora hanno ragione loro. Però il libro è stato scritto dal punto di vista di una bianca, Lily, non di Rosaleen, o da un altro personaggio di colore, e pensando a questo mi è venuta in mente una frase che Lily dice ad un certo punto. Lily ad un certo punto, riflettendo dice che si, riteneva Rosaleen intelligente, ma che non pensava mai potesse essere intelligente come lei, in quanto bianca. Eppure Lily vuole bene alla sua tata. E allora mi sono detta, forse l’intento non era scrivere del razzismo, del problema della gente di colore. Ma piuttosto era scrivere del problema del razzismo dal punto di vista di una persona bianca. Di quanto, pur tolleranti, e aperti a tutto, pur volendo bene a queste persone, nessun bianco o comunque nessuno che ha vissuto sulla pelle la discriminazione razziale, possa capire veramente quello che questa gente ha passato. 
Quotes:

“Sai certe cose non hanno grande importanza, Lily. Il colore delle case, ad esempio: che posto ha nel grande schema della vita? Invece, rallegrare il cuore di qualcuno…insomma, questo si che conta davvero.”

“Vivevamo di miele. Ne inghiottivamo un cucchiaio la mattina per svegliarci e uno la sera per conciliare il sonno. Lo prendevamo a ogni pasto per calmare la mente, rinvigorirci e tenetre lontane le malattie gravi. Ce lo spalmavamo sui tagli per disinfettarli e sulle labbra screpolate. Finiva  nella vasca da bagno come emolliente, ne tè al lampone e nei biscotti. Niente sfuggiva al miele.” 




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